La Scarzuola
Cosa visitare in Umbria

Fra le tante cose che spingono milioni di turisti in Umbria ogni anno da decenni ci sono le città e le cittadine caratteristiche, i tantissimi eventi culturali ed enogastronomici che vi si tengono durante tutto l’anno, la grande quantità di chiese ed edifici religiosi legati soprattutto alle figure di santi che hanno in qualche modo segnato la nostra cultura, la natura prepotentemente protagonista come in poche altre parti d’Italia e un’altra attrattiva, che fra tutte è di sicuro in assoluto la più affascinante, più particolare, irripetibile e onirica si può dire, che si possa visitare in Umbria (e anche in Italia direi…): è la Scarzuola.
Una visita alla Scarzuola non è una visita strettamente culturale o didattica come ci aspetterebbe in un museo; non è neanche un percorso naturalistico. È tante cose insieme, è un’esperienza, che coinvolge la vista, la mente, lo spirito.

La Scarzuola si trova a Montegabbione e più precisamente nella frazione di Montegiove. Ci troviamo fra le colline e i famosi boschi umbri, in provincia di Terni.
Questi luoghi si dice siano stati abitati da San Francesco: qui il Santo avrebbe piantato la scarza, una pianta palustre, da cui il nome Scarzuola. In suo onore vi fu costruito un convento e attualmente invece, vi sorge questo complesso architettonico opera di Tommaso Buzzi, che acquistò il terreno negli anni ’50 con il progetto di realizzarvi la sua città ideale.
Questo concetto architettonico-filosofico di città ideale, che in pratica si traduce più in un’utopia che in progetti veri e propri, appartiene più o meno a tutte le epoche ed in particolar modo è ricorrente negli studi e nei lavori rinascimentali.
Buzzi porta alla Scarzuola la sua visione di città ideale, costruendo un complesso fatto di tanti scenari, scenografie, come se questi dovessero fare da sfondo al teatro in cui si svolge l’opera della vita, che traggono ispirazione dai più disparati stili architettonici: sono mescolati fra loro elementi che rimandano al Colosseo, al Partenone, al Pantheon e ad altri monumenti e costruzioni di più epoche storiche, in un’unione di forme e simboli dai significati spesso oscuri e fantastici. Vi si coglie un’ispirazione al Parco dei mostri di Bomarzo e addirittura ai disegni fantastici e visionari fatti tutti di straordinari effetti ottici di Escher. In un’unica visione costruita interamente in tufo, lo sguardo si muove fra labirinti, scale, torri, colonnati, anfiteatri e raffigurazioni simboliche, tutti uniti nel disegno mentale di Buzzi della sua città ideale.
L’unione di tutti questi elementi ha un senso nell’idea di Buzzi: è un percorso visivo, emotivo e spirituale sulla vita, il lavoro dell’uomo e l’interiorità, dove elementi reali si fondono con elementi fantastici e onirici, deve la simbologia è fortissima e niente è solo quello che appare.
Nella quiete della campagna umbra, fra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo, stare dentro la Sacrzuola è come vivere un sogno dentro al sogno, un’atmosfera unica e fuori dal tempo e dallo spazio. Niente di più differente dalla vita reale!

La Scarzuola non è un bene pubblico, è privata. Viene gestita dal nipote di Tommaso Buzzi, che nel corso degli anni ha cercato di proseguire i lavori secondo il progetto e l’idea originali, preserva il valore della Scarzuola e lo condivide con il mondo, attraverso le visite che è possibile effettuare previa prenotazione in anticipo.
Ed è un’esperienza che sicuramente vale la pena di fare.